Column N.17 – Totalselfhatred & Raven Throne (2018)

 

La scorsa settimana ha visto la pubblicazione di diversi dischi interessanti e la colonna di oggi vuole essere un piccolo appuntamento con due di essi in particolare. Alcuni di loro hanno già visto la loro apparizione tra le nostre migliori uscite di aprile essendo usciti ufficialmente sul finire del mese, a cavallo con il corrente, ed uno di questi è “Solitude” dei finnici Totalselfhatred.
Sarebbe stato bello proporvi oggi le grandiose “Nyctophilia” o “Black Infinity” per mostrare finalmente alcune delle carte con la più splendida potenzialità del disco, come dulcis in fundo dopo le ultime volte che ve li abbiamo proposti in colonna o nelle playlist, ma sfortunatamente non è ancora possibile neanche questa settimana. Poco male: ci accontentiamo, ed è ad ogni modo davvero un grande accontentarsi, oltre ad essere tale solo perché trattasi di qualcosa ascoltabile già da un po’, dell’opener “Solitude MXIII” in attesa di poterne parlarne ancora meglio e più approfonditamente a brevissimo (ogni riferimento velato ad una certa rubrica del martedì è da considerarsi speculativo).
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, i nostri finlandesi propongono un Depressive Black in cui la disperazione più nera non preclude bravura agli strumenti, che travalica senza difficoltà i limiti del filone portando in tavola aperture rigogliose e una capacità compositiva ed espressiva tale da mangiarsi a colazione gran(dissima) parte dei colleghi. “Solitude MXIII” ve lo mostra senza indugi.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Solitude MMXIII”
2. “Cold Numbness”
3. “Hallow”
4. “
Black Infinity
5. “Nycktophilia
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I bielorussi Raven Throne sono invece già figli di maggio avendo rilasciato (e prontamente messo in streaming integrale) il loro nuovo full-length, intitolato “I Miortvym Snicca Zołak”, il secondo giorno del mese tramite Non Serviam Records. Il precedente album “Šliacham Zabytych”, uscito nel 2016 in sole 500 copie per Possession Productions, ce li aveva già mostrati intriganti e capaci nell’atto di creare un ottimo Black Metal atmosferico con taglio, dinamiche e aggressività Pagan, e il loro sesto disco in studio non tradisce le aspettative in tal senso riproponendoceli ancora più consci della loro scrittura e dei loro mezzi, nonché sostanzialmente invariati per stile e concentrati a migliorarne le stesse coordinate. Con tanto di produzione nitidissima ma chitarre perfettamente taglienti.
L’opener “Vietru” può non essere il brano più completo di “I Miortvym Snicca Zołak”, ma essendo ottimamente bilanciato rende anche da solo bene l’idea per cui l’Atmospheric Black Metal dei Raven Throne, tra un vaghissimo richiamo ai Mgła e un molto meno vago approccio figlio dei Drudkh (pur battendo quest’ultimi allo stesso gioco), non si limita ad essere ripetitivo, sa bensì essere inaspettato e vario proponendo in ogni momento una tessitura di buon riffing e soluzioni che spaziano dal malinconico all’aggressivo (complice la voce graffiante e precisa), così come dall’acustico all’estremo, senza sforzo e con risultati sempre accattivanti – che li riconfermano una realtà da non perdere per i più accaniti estimatori tanto delle sonorità Black dell’Est Europa, quanto dell’atmosferico in generale.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Vietru”
2. “Pole Cicha Šaptała Kałossiem…”
3. “Imža, I Sklizota, I Prykraja Zol”
4. “
Vosień”
5. “Žyvym Vas Nie Daklikacca…”
6. “Žyvoj Kryvi Žyvyja Cielcy”

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Matteo “Theo” Damiani

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