Weekly Playlist N.39 (2018)

 

The past is alive, dicevano i Mayhem. E a giudicare dalla playlist di oggi non si può certo dar loro torto, visto che su dieci pezzi ben metà sono estratti da dischi del passato rispolverati in occasione dei loro anniversari. Quindi tutti a bordo della macchina del tempo griffata Pagan Storm Webzine e via con un vero pezzo da novanta: cavalli al galoppo, una chitarra e la voce lontana di Quorthon. Servono davvero altre parole per presentare un pezzo leggendario come “A Fine Day To Die”? “Blood Fire Death” degli immensi Bathory ha infatti toccato il traguardo dei trent’anni in settimana, perciò in alto i bicchieri (o i corni, se siete quel tipo di persone) per il guerriero svedese caduto e per quella che può essere considerata un vera pietra miliare della nostra musica. Avanzando di un decennio lungo la linea temporale arriviamo poi al 1998, un’annata che, oltre ad aver afflitto il genere umano con la nascita di chi vi scrive, ha visto la genesi di tantissimi cult albums, tre dei quali usciti proprio ad inizio ottobre. Riempiamo di nuovo i boccali e concediamoci allora un altro dovuto brindisi in onore di Gabriel “Negru” Mafa e dei suoi Negură Bunget, mentre “Șuier De Șolomonar” ci ricorda la grandezza (nonostante il formato) dell’ormai ventenne EP “Sala Molska”.
Altro giro, altra corsa, altro totem del Viking Metal in questo caso: anche “King Of The Distant Forest” dei Mithotyn ha raggiunto i due decenni di esistenza, quindi è tempo di riporre i boccali e gettarsi in battaglia con la rampante “On Misty Pathways”. E se in quel 6 ottobre 1998 la Svezia tremò sotto i colpi dei quattro di Mjölby, le cose al di là del Mar Baltico non erano certo più tranquille: coincidenza vuole che lo stesso identico giorno, infatti, degli allora debuttanti Skyforger incendiassero per la prima volta il mondo Black Metal con l’antico patriottismo lettone grazie al loro primo full-length “Kauja Pie Saules”, da cui abbiamo estratto in chiusura la title-track e la sua irruenza guerriera. Tornando ora indietro di un paio di mesi e arrivando ad una nostra grave mancanza di agosto, per la ricorrenza di una piccola grande chicca di venti anni fa, ossia l’unico lavoro in studio dei norvegesi Odium: “The Sad Realm Of The Stars”. Con gli occhi fissi al cielo ascoltiamo quindi l’opener “Winterpath” in attesa di un qualche segno di vita (in studio) da questi extraterrestri, freschi come sono di reunion.
Dopo una carrellata così tornare al presente rischierebbe di costituire un paragone impietoso, per qualcuno, ma non se intervengono gli ormai di casa Marduk a spazzare via ogni nostalgia (o almeno quella per gli anni Novanta…). Con la devastante ed eloquente “June 44” riprendiamo con le novità e vi ricordiamo infatti che l’ultimo album “Viktoria” è l’attuale disco della settimana in quanto recensito un martedì fa sulle pagine virtuali de “La Gente Deve Sapere”, e se non lo sapete che gente siete? Ma giusto ieri è uscito anche il nuovo articolo sui migliori dischi del mese (lo trovate ancora in home o qui) e se ricordate giugno come ottimo vedrete che settembre non è stato da meno – anche grazie ad un’uscita di cui vi abbiamo parlato proprio ieri: “Grave Mounds And Grave Mistakes” degli inglesi A Forest Of Stars ha fatto faville tra lo staff, e se avete dieci minuti “Precipice Pirouette” ve ne spiegherà parte del motivo. Dal vecchio continente passiamo ora al Nuovo Mondo e all’assolata California, dove Blake Judd ha definitivamente disseppellito i suoi Nachtmystium annunciando il nuovo EP “Resilient”, che potremo ascoltare il 30 novembre (nel frattempo è uscito un brano in anteprima che potete ascoltare esclusivamente qui). Doveroso dunque ritornare a dove il percorso del gruppo si era interrotto nel 2014, a quel “The World We Left Behind” qui rappresentato da “Into The Endless Abyss”. Avanza un po’ di tempo per tornarsene nella cara vecchia Norvegia e dare un ascolto ad un paio di progetti recenti che, se tollerate violini e tastiere, potrebbero fare al caso vostro: legati tra loro anche da alcuni musicisti in comune, Utbyrd e Skaur ci soffiano in volto le nevi perenni del loro paese rispettivamente con “Blikkstille Vann” (dall’unico full-length “Varskrik”, a.D. 2017) e con “Skillingvisa” (dal secondo disco “Farvel”, a.D. 2015). Playlist impegnativa, e state tranquilli che da queste parti ne abbiamo ancora per un bel pezzo… Quindi attendete altri sette giorni e preparatevi. Ma per ora…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Bathory“A Fine Day To Die” (from Blood Fire Death”, Black Mark Production 1988)

2. Negură Bunget“Șuier De Șolomonar” (from Sala Molksa (EP)”, Bestial Records 1998)

3. A Forest Of Stars“Precipice Pirouette” (from Grave Mounds And Grave Mistakes”, Prophecy Productions 2018)

4. Nachtmystium“Into The Endless Abyss” (from The World We Left Behind”, Century Media Records 2014)

5. Utbyrd“Blikkstille Vann” (from Varskrik”, Autoprodotto 2017)

6. Mithotyn“On Misty Pathways” (from King Of The Distant Forest”, Invasion Records 1998)

7. Marduk“June 44” (from Viktoria”, Century Media Records 2018)

8. Skaur“Skillingsvisa” (from Farvell”, Darker Than Black Records 2015)

9. Odium“Winterpath” (from The Sad Realm Of The Stars”, Nocturnal Art Productions 1998)

10. Skyforger“Kauja Pie Saules. 1236.” (from Kauja Pie Saules”, II Moons Records 1998)

Michele “Ordog” Finelli

 

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