Weekly Playlist N.03 (2017)

 

Non c’è due senza tre? Giudicate voi stessi.
Questa settimana il vostro amato staff parte in quarta con un anniversario celebrato: i venticinque anni di “Tol Cormpt Norz Norz Norz…” si fanno sentire prepotenti con la feroce “Condemned To Hell”. Ma gli Impaled Nazarene non sono gli unici a festeggiare una solida ricorrenza di diversi lustri: quel terremoto di “Black Metal” dei Venom usciva esattamente dieci anni prima del debutto dei finlandesi e non potevamo non includere come anthemn conclusivo la celeberrima title-track, del resto -ci piaccia o meno- gli dobbiamo particamente tutto. Il picco l’abbiamo però raggiunto coi trent’anni esatti di “Into The Pandemonium” dei Celtic Frost, omaggiato con la splendida e straziante “Rex Irae”, prima parte di un requiem originariamente pensato in tre atti, che verrà però concluso con due soli capitoli: un secondo mai rilasciato ed il terzo proprio nel finale del mastodontico “Monotheist” del 2006.
Ma non divaghiamo, altri sette brani tra novità e tormentoni autunnali di noi scribacchini sono stati inclusi. Carne fresca è servita s’un piatto fatto d’argento e di svedesi Monstraat, matti da legare con la loro “Walls Of Sin” estratta dal secondo full-length uscito lo scorso mese per Fallen Temple, ma anche dagli americani Cloak che propongono qualcosa di molto particolare nel loro debutto “To Venomous Depths” (in uscita dopodomani per Season Of Mist), da cui abbiamo scelto l’opener, e dai greci Kawir con la loro “Orestes” – parte del nuovo “Exilasmos” uscito in settimana per Iron Bonehead. Negli ultimissimi giorni è uscito anche un nuovo EP dei britannici Code (“Under The Subgleam”, Apocalyptic Witchcraft), tornati apparentemente vicini alle sonorità di quel magnifico “Resplendent Grotesque” (Tabu Recordings 2009) composto da una line-up clamorosa (la voce sopraffina di Mat McNerney, ritmiche pensate da un certo Vikotnic e dal motore del compositore Aort coadiuvati dal batterismo eclettico di mr. Adrian Erlandsson). Un’opera scandalosamente poco conosciuta e che -soprattutto- a parere di chi scrive è uno dei dischi Avantgarde/Black più belli di sempre. Abbiamo colto l’occasione per farvelo scoprire con la conclusiva “The Ascendent Grotesque”. Qualcos’altro che potreste esservi persi, nonostante ve l’avessimo proposto alla sua uscita nel 2014 come disco della settimana, e poi tra i più belli del suo anno, è l’unico full degli svedesi Nasheim. “Solens Vemod” è un gioiello d’incredibile bellezza criminalmente snobbato. Ma voi non siete dei criminali, dico bene? Sappiamo che non lo siete, ed ecco come ricompensa “Att Av Ödets Trådar Väva Sorg”. Ma, se abbiamo fatto bene i conti, mancano ancora due hit da due apprezzatissimi artisti che solitamente chi ci segue ascolta molto volentieri. Eccovi quindi la poco citata (ma perché poi?) “Beings Of Light” dei francesi Alcest, da “Les Voyages De L’Âme” (2012), e la stravagante “Stank” dei Taake (che rilasceranno a fine mese il loro settimo full-length) dall’ultimo “Stridens Hus” del 2014.
Convinti da questa playlist numero tre?

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante! Buona scoperta.

 

 

 

1. Impaled NazareneCondemned To Hell (from “Tol Cormpt Norz Norz Norz…”, Osmose Productions 1992)

2. Monstraat “Walls Of Sin” (from “Scythe & Sceptre”, Fallen Temple Records 2017)

3. CloakTo Venomous Depths / Where No Light Shines(from “To Venomous Depths”, Season Of Mist Records 2017)

4. Taake“Stank” (from “Stridens Hus”, Dark Essence Records 2014)

5. Celtic Frost“Rex Irae (Requiem)” (from “Into The Pandemonium”, Noise Records 1987)

6. Code“The Ascendent Grotesque” (from “Resplendent Grotesque”, Tabu Recordings 2009)

7. Kawir“Orestes” (from Exilasmos, Iron Bonehead Productions 2017)

8. Alcest“Beings Of Light” (from “Les Voyages De L’Âme”, Prophecy Productions, 2012)

9. Nasheim“Att Av Ödets Trådar Väva Sorg” (from “Solens Vemod”, Northern Silence Productions 2014)

10. Venom“Black Metal” (from “Black Metal”, Neat Records 1982)

Matteo “Theo” Damiani

 

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