Novembre 2017 – Chaos Moon

 

L’anno sta per volgere al suo termine, il freddo s’intensifica e come sempre abbiamo bisogno di musica che sia in linea con ciò che ci accade intorno. Ma ora bando ad oscurità, gelo ed inutili ulteriori ciance, perché novembre si è concluso ieri e ha portato una vasta dose invernale di grandi uscite, diversi ottimi album che si sono contesi il limitato spazio del consueto aggiornamento a cui siete affezionati.
I Funera Edo con il loro eccellente “Ars Alchemica” hanno colpito ottima parte dello staff, meritandosi un sacco di lodi e nomination, ma superati proprio alla fine e per un sol gelido soffio dalla standing ovation per il nuovo disco degli americani Chaos Moon, “Eschaton Mémoire”, uscito il 17 per Blood Music.
A seguire, altre due grandi uscite che hanno convinto buona parte di noi garantendosi la loro plurima menzione. Ma c’è stato anche un grande escluso tra i vari contendenti, votato persino come personale disco del mese da uno di noi…

 

 

“Centro pieno per i Chaos Moon, finalmente possessori di una precisa identità stilistica, anche particolarmente originale. Atmosfere fredde, avvolgenti, squisitamente invernali, pur non risultando in minima maniera grezze o minimali, fanno di “Eschaton Mémoire” un lavoro di grande spessore, di non semplicicssima assimilazione, psichedelico nella sua varietà di allacci ritmici e progressivi colori acidi delle ricoperture melodiche. Atmosferico e pungente, non è un azzardo dichiarare che con “Eschaton Mémoire” la band segni non solo un’enorme evoluzione e maturazione, ma soprattutto un autentico nuovo inizio.”

(Leggi di più nella recensione che lo ha nominato disco della settimana, qui.)

“L’obnubilante abbraccio dei sintetizzatori ci accompagna fedele nel freddo e onirico viaggio di “Eschaton Mémoire”. Il retaggio Funeral Doom della formazione permette loro di non cedere ad accelerazioni forzate e anche le sezioni più estreme poggiano su un vacuo letto di delay, sostenendo per l’intera lunghezza del disco un flusso omogeneo, coerente e quasi ipnotico, in cui la forma canzone perde significato e l’estro tecnico dei componenti, soprattutto dietro le pelli, non risulta stucchevole, nonostante possa rendere laboriosa una prima assimilazione dell’opera.”

Ambientazioni melmose ed eccezionali strutture melodiche sono alla base del miglior disco dell’intera carriera dei Chaos Moon, band del tuttofare Esoterica che grazie al supporto di tre nuovi musicisti è definitivamente riuscito nell’impresa di dare un senso alla propria musica.”

“Ammetto tranquillamente di aver sempre snobbato questo progetto statunitense, forse anche per via di una proposta non molto invitante, ma il loro nuovo e quarto full-length “Eschaton Mémoire” è assolutamente degno di nota. Vuoi per il cambio di rotta musicale o per il fatto di essere una band a tutti gli effetti (senza le limitazioni di una one-man band), ma la nuova proposta del gruppo è alquanto interessante: un Black Metal molto atmosferico e mistico, a cominciare anche dalla cover ad opera di Wrest dei Leviathan, in cui le chitarre e le tastiere sono gli elementi essenziali, complici e allo stesso tempo rivali nel tessere trame oscure e atmosferiche dannatamente efficaci. Il tutto senza dimenticare una batteria alquanto dinamica che confluisce maggiore varietà alle canzoni. Una sorpresa.”

Atmosfere surreali, a tratti impalpabili e subito dopo, improvvisamente, così dense da farsi solide, vorticose e trascinanti verso dimensioni dove il subconscio si proietta in un flusso incontrollato di suoni e immagini spettrali. Questa è l’anima portante che rende “Eschaton Mémoire” il primo lavoro dei Chaos Moon davvero (più che) degno di nota.”

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Come anticipato, i Funera Edo che giungono al traguardo del loro secondo full-length con l’esplosivo “Ars Alchemica” che esce sorprendentemente autoprodotto ufficialmente in data 25 novembre. Limitato in poche copie, vi attende splendente all’orizzonte. La quasi totalità di noi ha voluto nominarlo. Il motivo è presto detto: è semplicemente da non perdere. Ecco il perché…

“Dirompente, belligerante. Ma non da cieco bruto, bensì in modo accortamente ponderato. “Ars Alchemica” sa essere riflessivo e guardare dentro di sé per creare soluzioni lontane dalla banalità e sempre convincenti al 200%, senza mai rinunciare all’immediatezza ed alla spontaneità. Ogni dettaglio è riuscito, sia quando colpisce per i suoi sviluppi armonici dal calore mediterraneo che nei momenti di letale Black Metal dove si gioca il tutto per tutto in aggressività e tiro irresistibile. Vega guida il loro cammino, la rotta verso la scoperta interiore è illuminata e benedetta dalla Lira lassù, ma i Funera Edo hanno il loro occhio ben saldo rivolto in avanti quaggiù. Sia che amiate il Black Metal italiano, sia che non lo abbiate mai troppo considerato, “Ars Alchemica” è un disco ispiratissimo che non dovreste perdervi.”

(Leggi di più nella recensione che lo ha nominato disco della settimana, qui.)

“Microcosmo umano e macrocosmo celeste collidono per dare sfogo alla più sofferta e gravosa delle battaglie individuali. Al contempo debitore e rielaboratore di uno stile e un approccio italianissimi, capace di tragica intimità ma non disdegnando incursioni di furente Black’N’Roll, “Ars Alchemica” seduce l’ascoltatore con la sua struttura varia e curata; menzione d’onore alle vocals taglienti e magnetiche, il cui impatto va di pari passo con l’incisività delle liriche, sapientemente incastonate nella composizione. L’autoproduzione del disco non è una valida scusa per farselo sfuggire: il nono Cerchio infernale attende i traditori della Patria.”

Grandissimo passo in avanti per i riminesi Funera Edo, i quali, dopo un debutto che non aveva lasciato particolarmente il segno, ci regalano un disco di altissima qualità, ben suonato, strutturato e soprattutto assolutamente privo di filler.”

Potente, ferale e mistico: si può descrivere con queste tre parole “Ars Alchemica”, secondo e nuovo full-length dei nostrani Funera Edo. I nostri imparano alla lettera le lezioni di gruppi come Spite Extreme Wing, Janvs e Frangar, portando il tutto però in un risvolto molto personale e ben poco citazionista, in cui le chitarre creano dei riff stupendi, a tratti rabbiosi e vari, a tratti solenni, sostenuti da una solida batteria al fulmicotone, impreziosito infine da una prova vocale degna di nota del cantante-chitarrista Strid. Un album stupefacente.”

 

Un debutto dalla rinomata Polonia, quello di The Fall (sezione ritmica dei Medico Peste e bassista live per i Mgła) a nome Over The Voids… uscito per Nordvis Produktion un paio di settimane fa. Una coppia di nomination per il suo operato che farà felici gli appassionati del sempre mutevole ma altrettanto distintivo sond polacco e non.

“Breve, piacevole, a tratti sfacciatamente catchy, il debutto dei giovani Over The Voids… è la presentazione dell’ennesimo gruppo polacco da tenere d’occhio. Nonostante un approccio più raw e un pattern ritmico meno estroso, l’influenza dei connazionali Mgła è ben evidente, ma non va a soffocare del tutto la -seppur acerba- personalità del compositore, riscontrabile soprattutto in certi passaggi del disco, in particolare sulla seconda e affascinante “Ghosts Lay Eggs”.”

“Se siete rimasti sotto coi Mgła, ascoltando gli Over The Voids… troverete probabilmente molto pane per i vostri denti. Comunque lontano dall’essere solamente il progetto personale del bassista live della celebrata band polacca o mero emule della nave madre, il debutto su full-length della nuova one-man band vi farà ascoltare la proposta che tanto vi ha affascinati in una chiave decisamente diversa, dal feeling più freddo, pur mantenendo saldo qualche elemento come il cantato ruvido (trait d’union più lampante) e la reiterazione spasmodica del riffing, archiviando tuttavia il risultato in modo più semplice, melodico e diretto. Scordatevi la profondità dei layer, ma date il benvenuto a tante altre intuizioni (acustiche, clean…) che rendono il disco appetibile ad una più che larga fascia di ascoltatori.”

 

“Irrfärd” degli svedesi Ofdrykkja, uscito settimana scorsa per Avantgarde Music. A distanza di tre anni esatti dal debutto, il secondo full-length della band nata dalle ceneri degli Apati dimostra un netto miglioramento generale, ma non privo di conseguenze…

“Il secondo disco degli Ofdrykkja rappresenta un netto distacco rispetto alla pazzia e malsanità del debutto. Nonostante una standardizzazione generale del sound la band svedese riesce a regalarci un buon disco Depressive, a tratti burzumiano, arrivando anche a vette di eccellenza come nelle tracce “En Fragmentarisk Resa Genom Tidsrymden” e “Ungdomssår”.”

“Gli Ofdrykkja compiono una mutazione che li allontana sia dall’eufemisticamente acerbe incertezze tecniche del debutto che, del resto, anche dall’apprezzabile originalità che queste comportavano. “Irrfärd” ha una produzione d’alto valore e capacità compositive affinate che lo rendono superiore al debutto, in quanto, contraltare a parte della follia indisponente ora riposta nel cassetto (fatta comunque illustre eccezione per la notevole Ungdomssår), il nuovo sforzo compositivo si rivela essere molto più ambizioso per contenuti, durata, scrittura cantautorale di alto profilo e non ultima un’autentica intimità drammatica a tratti emotivamente devastante.”

 

Ma anche questo mese non possiamo chiuderlo prima di aver fatto menzione a quello che sarebbe stato il top album del mese secondo il nostro Feanor, la nuova fatica dei greci Kawir, un concept album dedicato alle due dinastie più tragiche della Mitologia Greca: i Labdacidi e gli Atridi, nonchéun ottimo album di solido Pagan Black Metal in salsa mediterranea, dove la furia gelida e primordiale del Black Metal si intreccia alla perfezione con i ritmi più caldi e mistici del Pagan, in cui non mancano soluzioni Folk di strumenti tradizionali ellenici e parti epiche di cori maschili, eseguite dall’ospite di turno Alex The One, leader dei Macabre Omen. Sempre a suo dire, il culmine della solennità dell’intero “Exilasmos” lo troviamo in “Orestes”, che vi abbiamo anche proposto nella nostra terza playlist settimanale. Trovate più informazioni sul disco (uscito per Iron Bonehead) al nostro calendario sempre aggiornato delle uscite del 2017, dove scoprite inoltre ciò che vi aspetta per la tirata finale di dicembre.
Solitamente i mesi precedenti alla fine dell’anno vedono calma piatta, ma questo novembre appena concluso si è portato via una delle migliori mensilità di tutto l’anno. Possiamo aspettarci lo stesso anche da dicembre? Non ci resta dunque che attendere l’ultima tormenta prima di salpare per il 2018
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Matteo “Theo” Damiani

 

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