Column N.39 – October Falls & Au Champ Des Morts (2018)

 

Non si può dire esca tutti i giorni una colonna speciale, che potremmo in sostanza definire monografica, totalmente dedicata a qualcosa o qualcuno. È passato più di un anno infatti dall’ultima volta, peraltro segnata da (e creata per) un’occasione piuttosto infelice. Quella di oggi, al contrario, vuole piacevolmente unirsi nel celebrare i quindici anni di esistenza di una label tra le più apprezzate su queste pagine: Debemur Morti Productions d’oltralpe, che ha pubblicato in settimana un’interessantissima e ricchissima doppia compilation di materiale totalmente inedito -e tra l’altro prevalentemente esclusivo alla release- pescando tra i nomi del suo a dir poco pregevole roster tra illustre passato, soprattutto glorioso presente, e persino un pizzico di futuro.
Basta scorrere la tracklist dei due dischi (o le quattro facciate, se siete di quelli con la passione per il vinile) per farsi venire l’acquilina in bocca alla sola lettura, tra Blut Aus Nord, polacchi Arkona, fino ad arrivare ad anteprime assolute sul suono di progetti fino a questo momento completamente inediti come Yerûšelem (di cui vi abbiamo parlato qui) e Aoratos (nuovo, o a questo punto anche ennesimo, slancio artistico da parte di Naas Alcameth di fama Akhlys, Bestia Arcana e Nightbringer tra gli altri), per non parlare di ritorni attesissimi come October Falls e degli Au Champ Des Morts.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti (purché questi siano oscuri) come è lecito aspettarsi dall’eterogeinetà focalizzata e d’alto valore di una etichetta del calibro di Debemur Morti; ma dalla prima parte di compilation ciò su cui andiamo noi a piazzare il riflettore sono i più giovani francesi autori di “Dans La Joie” nel 2017. Chi era rimasto colpito, affascinato, ammaliato e in definitva non indifferente (come si potrebbe?) all’operato del gruppo avrà di che gioire (si fa per dire…) all’ascolto dei dodici minuti del loro nuovo pezzo intitolato “Sanglot”. Le coordinate sono disperate in modo similare a quelle del debutto e continuano a mettere in mostra, in perfetto, gelido bilico tra fisicità mescolata ad atmosfere più eteree, la brillantezza con cui gli Au Champ Des Morts creano un Black Metal elegantissimo, profondamente espressivo e ricco d’influenze Cold-Wave e Dark. Freddo, neve nelle ossa, intensità ai massimi livelli.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist (CD I):
1. Behexen – “Queen Of Apostasy”
2. Slidhr – “Stones On Soil”
3. Arkona – “Silence In The Dark”
4. Aoratos – “Ecstases Of Dread”
5. Blut Aus Nord – “Dimensions Of Chaos”
6. Au Champ Des Morts “Sanglot”

7. Au Champ Des Morts – “Blashyrk (Mighty Ravendark) (Immortal Cover)”
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Dal secondo disco la scelta è invece incredibilmente facile (e non per demerito degli altri partecipanti, tra cui spiccano la novità Yerûšelem prevista per febbraio 2019 e i Manes con un’appendice all’ultimo “Slow Motion Death Sequence”) perché abbiamo a mani basse il miglior pezzo dell’intera compilation creato dai finlandesi October Falls.
A distanza di ormai quasi sei interminabili anni da “The Plague Of A Coming Age”, “Without Credence” è il primo pezzo inedito degli October Falls più completi (quelli non totalmente acustici, seppur in larga misura pregevoli, privi dell’unicità con cui mischiano Black atmosferico, Doom e folklore in una miscela unicamente finlandese) a giungere finalmente alle nostre orecchie rompendo così l’attesa – e il risultato è di un gusto incredibile. Cos’altro ci si può del resto aspettare dai creatori di “The Womb Of Primordial Nature”, con una formazione ritmica ormai collaudata che trascende ampiamente il suo ruolo come quella della coppia di Marko Tarvonen (Moonsorrow, Thy Serpent) alla batteria e Sami Hinkka (Ensiferum) al basso? Le melodie strazianti di Mikko Lehto sono completate dall’accorata e addolorata prestazione vocale in un pezzo di poco più di sei minuti in cui batteria e basso godono di così tanta delicatezza e classe da lasciare sottilmente posto al risultato, che scorre totalmente indisturbato e privo d’inutili distrazioni, nonostante l’assoluta pregevolezza delle singole soluzioni strumentali (le aperture melodiche nel groove a ramificazioni del basso di Hinkka su tutte).
Ora non resta che attendere il quinto full-length del gruppo, che si riconferma senza dubbio anche in questa occasione una delle stelle più lucenti dell’intero catalogo Debemur, su cui sembra essere ormai diverso tempo al lavoro. E chi può dire se “Without Credence” possa o non possa essere un buon segno anche in tal senso?

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist (CD II):
1. Wallachia – “Transilvanian Majesty”
2. October Falls “Without Credence”

3. Manes – “The Answer (Is At The End)”
4. Yerûšelem – “Autoimmunity”
5. Throane – “Nuées”
6. Tenebrae In Perpetuum – “Triumphata Morte”
7. Dødsengel – “Thothfire”
8. Terra Tenebrosa – “Donum Serpentis”
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Matteo “Theo” Damiani

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