Column N.32 – Nachtmystium & Sargeist (2018)

 

L’avevamo anticipato ormai più di un anno fa quando non era ancora totalmente ufficiale e quando solo un timido demo strumentale sottoprodotto aveva fatto capolino nel web: i discussi visionari (per davvero) Nachtmystium dell’ancora più discusso Blake Judd stanno per tornare. Non senza casini burocratici e comportamentali, ma poteva andare diversamente?
Inizialmente previsto per l’anno scorso e soprattutto per Earache Records, se non ci siamo persi per strada qualcosa nel carosello fra label, il nuovo EP di ritorno del combo intitolato “Resilient” uscirà il 30 novembre per -l’artisticamente un po’ più stimabile- Prophecy Productions e l’ufficialità totale deriva (se non vi bastasse annuncio dei variopinti formati ed ogni dettaglio al riguardo) da “Silver Lanterns”: gustoso brano svelato in anteprima per la promozione della release.
Da quel “The World We Left Behind”, che sembrava voler e dover essere testamento artistico del monicker a stelle e strisce, di acqua sotto i ponti -musicalmente parlando- sembra non esserne passata poi molta dato che lo stile di “Silver Lanterns” riprende proprio da dove gli episodi più rockish ma anche più ricchi di caleidoscopici dettagli psichedelici dell’ultimo full-length avevano lasciato. Forse li sviluppa in una direzione meno cupa, più illuminata in senso letterale, al limite dell’etereo in un paio di passaggi pur puntando su una solidità ritmica dalla rock vibe accentuata; ma il songwriting dei Nachtmystium e di Judd è sempre stato fortemente canzonato, eclettico e sperimentale, e “Silver Lanterns” con le sue ottime variazioni n’è l’ennesimo interessante esempio, nonché una grande e fortunata conferma alle parole del mastermind che prometteva e promette di essere tornato in pista più carico che mai.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Conversion”
2. “Resilient”
3. “Silver Lanterns”
4. “Desert Illumination”
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Tornano anche i finlandesi Sargeist e lo fanno con: una citazione (volontaria o meno) ai cugini geografici Merciless nel titolo, una line-up completamente stravolta, un genio alla consolle.
Premesse forse contrastanti per qualcuno ma tranquilli (?), stilisticamente il risultato non varia da quel classic(issim)o Suomi Black Metal che chi ascolta i Sargeist si suppone voglia sentire da loro; tuttavia la notizia positiva è che pur con ogni suo limite del caso “Unbound” (titolo del quinto full-length della rinnovata formazione uscito senza troppi preamboli tre giorni fa per World Terror Committee) ce lo sbatte in tavola nella sua forma più ispirata di sempre per quanto riguarda le uscite della band.
Non è però la giusta occasione per parlare dell’album (potete ad ogni modo ascoltarvelo già tutto su BandCamp), quindi useremo “Death’s Empath” come breve ma emblematico assaggio di ciò che aspetta al suo interno: il secondo pezzo più corto del disco, un tiro incredibilmente trascinante (troverete anche momenti di maggiore atmosfera nell’intero lavoro, a partire dal brano successivo ad esempio), espressive vocals del nuovo ingresso Profundus (già in forze Desolate Shrine) ad impreziosire le trame accattivanti del solito mastermind Shatraug, che è però accompagnato per l’occasione dal chitarrista dei Nightbringer e da una stravolta sezione ritmica. Infine, una produzione valorizzante ad opera del maestro Henri “Trollhorn” Sorvali (Moonsorrow, Finntroll, ecc) che è riuscito a far suonare al meglio ogni piccolo aspetto senza sacrificare impatto e violenza. Insomma, non ogni cambiamento vien per nuocere.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Psychosis Incarnate”
2. “To Wander The Night’s Eternal Path”
3.  “The Bosom Of Wisdom And Madness”
4. “Death’s Empath”
5. “Hunting Eyes”
6. “Her Mouth Is An Open Grave”
7. “Unbound”
8. “Blessing Of The Fire-Bearer”
9. “Wake Of The Compassionate”
10. “Grail Of The Pilgrim”

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Matteo “Theo” Damiani

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