Column N.26 – Entropia & Mantar (2018)

 

La colonna di oggi ci regala un doppio incontro sul vecchio pianeta YouTube, il primo dei quali è un ritorno di un certo spessore per chi scrive. Psichedelico. Sperimentale. Deviato. Storto. Imprevedibile. Pronto a mettervi alla prova. Speriamo non troppo.
Si tratta dei polacchi Entropia, band dalla discreta difficoltà d’approccio che qualcuno -tra voi che state leggendo- ricorderà per il suo grande secondo disco dal titolo “Ufonaut” del 2016, presto pronti alla pubblicazione del loro terzo album sempre tramite Arachnophobia Records. Il nome è “Vacuum”, la copertina ancora una volta a cura del puntinismo simbolico di Kuba Sokólski, ma non dovrete aspettare senza idee al riguardo fino al 10 settembre.
Non del tutto, almeno. Oltre ai due brani già sgattaiolati all’ascolto dei più impazienti tramite registrazioni amatoriali delle ultime date della band (qui trovate quella che sarà la title-track, “Vacuum”, e qui invece “Poison” – occhio che oltre a non essere esattamente hi-fi non si assicura la loro identicità finale poi su disco!), da questa settimana abbiamo avuto il piacere di scavare negli anfratti del primo singolo ufficiale: nei cinque minuti di “Astral” (che vi abbiamo già presentato al volo nella playlist di giovedì), composti apparentemente live (?), la band si mostra persino maturata in termini di layer e sound rispetto al già ottimo predecessore, gettando ulteriormente il carico sull’approccio psichedelico e sperimentale, risicando al contempo la base su cui si regge il pezzo. Grazie all’azzeccata evoluzione della melodia portante e a vocals piene di passione per ora gli Entropia sorprendono con un brano fortemente interessante… Lasciando però aperto qualche dubbio su una possibile eccessiva perdita di concentrazione sulla forma (canzone o meno) che, sommata ad un inaspettato avvicinamento stilistico ai reami in cui regnano (pochi) act come Oranssi Pazuzu ed una possibile perdita di originalità conseguente, potrebbe risultare fatale. Del resto si sa, nessun edificio per quanto strambo o colorato sia può reggersi sull’aria…

Lo trovate su YouTube.

Tracklist:
1. “Poison”
2. “Wisdom”
3. “Astral”
4. “Vacuum”
5. “Hollow”

6. “Endure”
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/

Il secondo pezzo è senza giri di parole una mazzata da pesi massimi. Una rasoiata arrugginita dritta in gola. Ma catchy. Incredibilmente catchy.
I tedeschi Mantar, pur offrendo in anteprima un secondo pezzo dalle modalità e ritmiche decisamente diverse rispetto alla furia del precedente “Age Of The Absurd”, con “Seek + Forget” mantengono tutta l’oscurità e il feeling caustico delle melodie in minore di chiaro retaggio Black Metal questa volta traslate sulla base trascinante di un mid-tempo dai tratti sorprendentemente un po’ anthem -e dal retrogusto scanzonato vagamente Grunge– confermandosi un interessantissimo coniugato di stili il cui trait-d’union resta la sola e perentoria effettiva pesantezza.
“The Modern Art Of Setting Ablaze”, il terzo full-length del duo (sì, perché a fare ‘sto casino sia dal vivo che in studio sono in realtà solo in due), uscirà a fine agosto per una Nuclear Blast decisamente poco solita a materiale di questo tipo, e sperando che le due anteprime non siano solo una deludente chimera potete rifarvi il palato con l’accessibile ma corrosiva ondata di pece che i Mantar hanno in serbo per voi nei quattro minuti di “Seek + Forget”.

Lo trovate su YouTube.

Tracklist:
1. “The Knowing”
2. “Age Of The Absurd”
3. “Seek + Forget”
4. “Taurus”

5. “Midgard Serpent (Seasons Of Failure)”

6. “Dinasty Of Nails”
7. “Eternal Return”
8. “Obey The Obscene”
9. “Anti Eternia”
10. “The Formation Of Night”
11. “Teeth Of The Sea”
12. “The Funeral”

/
/
/

Matteo “Theo” Damiani

Precedente Pagan Storm News: 27/07 - 02/08 Successivo I Concerti della Settimana: 06/08 - 12/08