Column N.05 – Furia & Panphage (2016)

 

A distanza di due anni dall’ottimo “Nocel”, i polacchi Furia decidono di sbarcare nella seconda metà del 2016 con ben due uscite l’una di fila all’altra: l’EP “Guido” (uscito ufficialmente durante la settimana, il 16 ottobre) e un nuovo, quinto, full-length intitolato “Księżyc Milczy Luty” (in uscita il prossimo 14 novembre).
Entrambe le uscite sono curate per l’ennesma volta dalla connazionale Pagan Records, che decide anche di rilasciare in streaming gratuito tutto il nuovo EP a qualche giorno dalla sua uscita.
“Guido” ha la particolarità di essere stato registrato completamente in presa diretta a 320 metri di profondità nell’omonima ex-miniera di carbone situata a Zabrze, nella regione dell’Alta Silesia. Inoltre, è presentato come un doppio EP in quanto assemblato da due parti: i primi due brani sono composti per l’uscita, mentre i successivi quattro sono totalmente improvvisati sul luogo durante le registrazioni. Le ottime melodie del riflessivo secondo brano sono un interessante antipasto in attesa del nuovo “Księżyc Milczy Luty”.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “I”
2. “II”
3. “320 W 2”
4. “Hahary”
5. “Łączka”
6. “Lew Albinos”

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Immaginate l’Arckanum del 1995 prendersi una pausa dalle cupe ambientazioni silvestri che permeano i primi tre lavori dello svedese. Trasferitelo quindi sulle coste del Baltico ma aggiungete un tocco di calore epico più tipico del Black Metal greco (degli ultimi Macabre Omen in particolar modo). Con in mente uno strambo quanto efficace patchwork simile potrete ravvisare le coordinate stilistiche del primo pezzo rilasciato in anteprima dai Panphage, a distanza di un solo anno dal debutto sulla lunga distanza autoprodotto e francamente trascurabile.
“Landrensningen” sarà il secondo brano di “Drengskapr”, in uscita il prossimo 18 novembre tramite Nordvis Produktion, e vede l’approccio della one-man band svedese farsi più calcificatamente folky, sfruttando il quasi sempre efficace espediente di vocals riverberate, cariche di delay ed incredibilente alte nel mix, con tanto di metriche alla Arckanum, ma coadiuvando il tutto con diversi elementi personali per creare un up-tempo melodico ed incisivo che incuriosisce e fa ben sperare su ciò che il full-length potrà a breve presentare.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Gettir Àsmundarsonar”
2. “Landrensningen”
3. “Glam Rider Husen”
4. “Glamsyn”
5. “Utlagr”
6. “Drangey”
7. “Blodshämd”
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Matteo “Theo” Damiani

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