Column N.03 – Misþyrming & Mosaic (2017)

 

A furor di popolo, senza dubbio, una delle rivelazioni dell’anno 2015 grazie al loro inaspettato e sorprendente debutto su full-length intitolato “Söngvar Elds Og Óreiðu”, gli islandesi Misþyrming hanno rilasciato la settimana scorsa un nuovo devastante brano.
Non sono di certo rimasti a guardare nell’ultimo anno, ne abbiamo sentito parlare grazie ai paralleli Naðra (“Allir Vegir Til Glötunar”), ma “Hof” è la loro parte del nuovo Split che vede protagonisti anche i connazionali Sinmara, oggi fuori per la norvegese Terratur Possessions unicamente in 12″ (nessun CD previsto, le copie su nastro saranno però curate in futuro dalla Vánagandr Records, con la canonica versione digitale presto disponibile sui rispettivi Bandcamp) e porta sul piatto dell’ascoltatore persino un miglioramento compositivo dei giovani islandesi. Una produzione più nitida e un approccio meno caotico ma pur sempre disarmonico, unito a linee vocali esagerate e sofferte, fanno rimpiangere che i sette minuti abbondanti di  “Hof” siano solamente parte di uno Split, ma dimostrano senz’altro che i Misþyrming si trovano sulla strada giusta per poter colpire ancora nell’immediato futuro.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. Sinmara – “Ivory Stone”
2. Misþyrming“Hof”
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Giungono invece, con genesi piuttosto anomala nella sua realizzazione, i tedeschi Mosaic al traguardo del primo full-length. “Old Man’s Wyntar” sarà noto a qualcuno come il primo EP della band, datato 2014, uscito originariamente per Amor Fati Productions; alle porte del 2017 e fresco della firma contrattuale con la connazionale Eisenwald Tonschmiede, il combo della regione della Turingia decide di riplasmare i già sostanziosi tre quarti d’ora dell’EP del 2014 in un ancor più corposo, denso, maturo, profondo ed omonimo full-length, coadiuvando i brani dei primi due capitoli del concept con un terzo di nuove composizioni.
Sì, perché il lavoro è appunto un concept-album sui diversi aspetti rituali e celati della stagione invernale, composto da tre parti legate a triplo filo tra loro in fluida sintassi lirico-musicale ispirata -tra gli altri- dagli scritti del paroliele espressionista Georg Trakl. Il disco è stato rilasciato ufficialmente il 20 gennaio e da questa settimana è anche possibile ascoltarlo in streaming nella sua interezza. Il brillante intreccio di Black Metal dalla grande e delicata atmosfera, rarefatti momenti Ambient e splendide incursioni analogiche reintepretanti il concetto di Neo-Folk in musica estrema raggiunge alcuni dei suoi picchi sperimentali nel terzo capitolo (le ultime tre tracce), “Joyful Reminiscence & Sacred Eves”, ed in particolare nello squisito brano conclusivo “Silver Nights”: più di venti minuti di sintesi ed esaltazione di notturno misticismo gnostico e naturale in musica.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Incipit: Geherre”
2. “Onset Of Wyntar”
3. “Im Winter”
4. “Snowscape”
5. “White Gloom”
6. “Black Glimmer”
7. “Silent World, Holy Awe”
8. “Vom Ersten Schnee”
9. “Silver Nights”
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Matteo “Theo” Damiani

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