Agosto 2017 – Der Weg Einer Freiheit

 

La fine dell’estate è ormai prossima e così agosto, col suo concludersi, segna la fine di un paio di mesi quantitativamente poveri in fatto di uscite, come prevedibile. Ma, sovraffollamento o meno, la vostra redazione preferita questa volta non avrebbe plausibilmente avuto comunque il minimo dubbio: la grandiosa nuova uscita dei Der Weg Einer Freiheit avrebbe presumibilmente comunque fatto strage anche su ben molti altri.
Agosto è stato decisamente avaro, concentrando tutte le sue energie sul suo finale per quella perla di “Finisterre”, giunto il 25 del mese tramite Season Of Mist Records, dato che solo un altro disco è riuscito a meritarsi una menzione nell’articolo di oggi, anch’esso arrivato solo qualche giorno fa sul mercato – fatto totalmente inedito fino ad ora, considerata la sempre grande quantità (e anche incredibile qualità) dei runners-up che contavano gli articoli degli scorsi mesi.
Ma concentrarsi su di un’unica portata incredibilmente ricca non è poi tanto male, dico bene? Noi crediamo di no. Comunque, non disperate, come detto avete anche un contorno.

 

 

“I Der Weg Einer Freiheit decidono con il bellissimo “Finisterre” di colpirci fatalmente con il loro lato più aggressivo e cattivo, condensato in un disco dalla fluidità eccezionale – capace sì di accattivare al primo ascolto, ma dimostrandosi anche sempre più profondo e scritto alla perfezione con l’aumentare dei giri nel lettore. Il viaggio, minuzioso, tremendamente attuale e studiato nel dettaglio, si fa avanti tra tristi melodie onnipresenti e sentori compositivi dal tragico gusto neoclassico che sublimano il percorso artistico della band tutto, sempre più sorprendente per finezza ed originalità complessiva.”

(Leggi di più nelle colonne settimanali su tre dei brani del disco, qui.)

“Forti di una produzione bilanciata e dinamica, capace di enfatizzare le peculiarità del personale sound pregno di drammaticità e furia, i Der Weg Einer Freiheit confezionano un album che va a porsi fra le massime espressioni di Black Metal moderno degli ultimi anni. Confermato il proprio talento in fase di songwriting e affinati sapientemente gli elementi che già facevano di “Stellar” una release eccellente, nonché prova definitiva della loro maturazione, i tedeschi sembrano aver trovato la perfetta alchimia, arrivando finanche a superare il precedente capitolo.”

Trovare un buon disco ad agosto è un’impresa piuttosto ardua, fortunatamente a colmare questo vuoto di uscite ci pensano i tedeschi Der Weg Einer Freiheit, band ormai conscia delle proprie potenzialità e lontana dalle incertezze dei primi due lavori. “Finisterre” evidenzia un’ulteriore evoluzione della loro musica, proponendo cinque canzoni molto differenti tra di loro ma allo stesso tempo in grado di creare un flusso sensato e soddisfacente all’ascolto.”

“I tedeschi si riconfermano (nel caso fosse ancora necessario) come una delle realtà musicali più promettenti della scena estrema teutonica e non solo, con quello che potrebbe anche essere l’apice della loro discografia. “Finisterre” è un lavoro straordinario sotto ogni punto di vista, dalle sfuriate tipiche del Black Metal, passando per le parti atmosferiche e finendo con le parti acustiche. Ottima riconferma la loro.”

Se ben pochi dubbi sulla formazione teutonica erano rimasti già dopo la pubblicazione del meritatamente acclamato “Stellar”, con questo “Finisterre” diventa impossibile non riconoscere le qualità nel songwriting del quartetto. Gli elementi portanti dell’ottimo predecessore sono tutti presenti e risultano addirittura affinati: le sonorità Post-Black dominano il platter, caratterizzato da un continuo alternarsi tra momenti di calma e drammatica intensità, accomunati comunque da un tocco melodico quasi onnipresente. Se ciò non bastasse, il tutto viene coronato da una produzione invidiabilissima e nitida al punto giusto, curata in fase di registrazione e mixing dallo stesso frontman Nikita Kamprad. Se mi chiedessero come si suona Black Metal nel 2017, “Finisterre” sarebbe la risposta.”

Finisterre” è un prodotto che prende forma man mano che lo si ascolta. Qui, devastazione e gelo vengono quietati da frequenti sprazzi melodici. I primi approcci possono risultare difficili e confusi. Si tratta di un lavoro notevole che rischia, però, di far perdere interesse se l’ascoltatore non è disposto a concentrarsi sul dettaglio.”

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I francesi Nyss che, dopo un 2016 in cui hanno fatto uscire ben quattro (!) EP digitali e autoprodotti, giungono ufficialmente due giorni fa al traguardo del primo full-length -via Avantgarde Music– in cui coesistono tre lunghe tracce dedicate allo studio di silenzio e morte. “Princesse Terre” vuole porre la parola “fine” al calore torrido dell’estate con tre esempi di gelido Black Metal atmosferico con ruvidità a tratti old-school, che si stempera e variega via via con il dispiegarsi del timing. Nota di merito al suggestivo artwork realizzato da uno scatto interno della chiesa sconsacrata di St. Jiří (situata a Luková, in Repubblica Ceca). Ci spiega com’è andata nel dettaglio il nostro Feanor.

“Ottimo album di esordio per i francesi Nyss, che debuttano con il loro “Princesse Terre (Three Studies Of Silence And Death)” grazie alla nostrana Avantgarde Music (altro centro per l’etichetta lombarda), dove propongono un grezzo ma atmosferico Ambient Black Metal, in cui si alternano fasi forsennate a parti atmosferiche di pregevole fattura, merito anche degli inserti di tastiera inseriti con sapienza, ottimi riff di chitarra, capaci di passare dai soliti toni zanzarosi del Black Metal a dei più pieni toni atmosferici in cui non manca nemmeno una piccola dose di sperimentalità. Da non trascurare poi la prova vocale di L.C. Bullock, che coinvolge appieno l’ascoltare con i suoi cambi di timbri, passando da un scream roco e sofferente a delle voci pulite di Urfaustiana memoria, passando infine ai soliti scream ululanti. Un ottimo inizio.”

 

Settembre preannuncia tempesta su tutti i fronti e minaccia di rompere di netto l’incantesimo che teneva, negli ultimi due mesi, a freno la marea di uscite discografiche a cui siamo solitamente abituati; potete scoprire tutto ciò che vi attende al nostro calendario delle uscite annuali costantemente aggiornato. Quante di queste potenzialmente temibili nuove release sapranno mantenere le premesse gettate lo decreteremo ad inizio ottobre, con il nostro consueto appuntamento. Nel frattempo avete ancora due nuovi dischi da gustare con il drink che ritenete più indicato, mentre si spengono gli ultimi più intensi raggi solari e vi preparate al freddo…

 

Matteo “Theo” Damiani

 

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